Un ricordo in 50 parole
“Silvio Bicchi: me ne parlavano Fellini e i pittori di Rimini con un assenso di quelli che nascono dalla persuasione di aver visto bene, e che quindi che non sarà mai ritrattato. Di tanto in tanto mi passava davanti agli occhi un suo disegno, o un dipinto, e mi auguravo di potere, un giorno, metterlo alle pareti di casa. Anzi, del casale: perché dove vivo è tutta campagna e i buoi o i cavalli e comunque le scene agresti di Bicchi – ma non soltanto quelle, mi dicevo – si sarebbero perfettamente ambientati dentro e fuori i miei muri.” Sergio ZAVOLI
‘Silvio Bicchi era un ottimo insegnante. La prima volta che andai a lezione da lui disegnavo con troppa precisione, dura e pesante. Lui diede libertà alla mia mano e mi tolse la paura di sbagliare, di cancellare e riprovare. Qualcosa che mi porto non solo nel disegno ma nella vita: una continua volontà di migliorare.’ Claudia AMICO